Una foto di Maudopix diventa virale

Finale del Campionato Nazionale Football Americano 2019: Il 5 gennaio 2020 si conclude nella cornice del Velodromo Vigorelli l’ultimo atto del campionato Under 19, in campo le due squadre che vantano oggi i migliori settori giovanili italiani. I Seamen portano in finale la squadra under 16 che nel pomeriggio si aggiudica il titolo italiano e la squadra Under 19. I Giaguari oltre ai ragazzi più grandi portano in finale i piccoli atleti under 13 che si aggiudicano il secondo posto nel panorama nazionale sconfitti solo dai Daemons Cernusco.

La finale Under 19 si svolge in una cornice di pubblico splendida per colpo d’occhio e partecipazione del tifo, le due tifoserie si schierano e fanno a gara ad incitare i loro ragazzi. Questa è la mia seconda finale (l’anno scorso in finale andarono sia la Under 13 che l’Under 16 dei Giaguari) ma a differenza dell’anno scorso si gioca la sera il che complica  il mio lavoro fotografico. Il Vigorelli ha una buona illuminazione ma ci sono delle zone d’ombra che rendono i settaggi della macchina fotografica delicati. Ogni volta che si gioca di sera mi spaventa il fatto di non aver fatto la scelta giusta e di ritrovarmi delle foto pietose. La paura si amplifica in una finale perchè sono tante le persone che potrei deludere, tanti gli amici e soprattutto i ragazzi. La partita è tesissima, il freddo si fa sentire, la macchina fotografica e l’obbiettivo diventano sempre più pesanti. Rallentano anche i riflessi ed aumenta la rabbia per la possibilità di perdere lo scatto bello, il gesto tecnico da immortalare e regalare ai ragazzi. Il risultato è sempre in bilico e a pochi secondi dalla fine svanisce la possibilità per i Giaguari di agguantare il titolo, ogni volta che avvicino l’occhio al mirino si appanna tutto e non vedo più nulla, scatto nella nebbia, avrò centrato il soggetto? sarà a fuoco? La palla finale lanciata su Matteo Barbera non va a buon fine e la sconfitta è una realtà. Per tutti è una grossa delusione, per chi ha lavorato per mettere i ragazzi nelle migliori condizioni, per i coach che hanno passato ore ed ore a correggere e sostenere i loro atleti, per i ragazzi che chiudono un ciclo iniziato 9 anni prima sicuramente è un grande rammarico. Vorrei piangere. Nando mi ricorda che i fotografi, dovrebbero essere neutrali, ma come fai ad essere neutrale quando sei parte di una squadra, hai vissuto le loro fatiche, li hai visti giocare infortunati e doloranti, li hai visti prendersi lavate di capo epocali per aver sbagliato qualcosa eppure ogni rialzarsi più determinati che mai a non mollare, mai, nemmeno di un millimetro. Non puoi dare meno di loro, non puoi deluderli devi stare in mezzo a loro, mettere da parte le tue emozioni per non perdere il momento, l’espressione, il gesto, che per loro rimarrà un ricordo indelebile. Per Matteo, al fischio finale, crolla il mondo e si dispera per non essere riuscito a prendere quella palla che poteva cambiare il destino della partita e si getta a terra disperato. Vorrei andare ad abbracciarlo io, come mamma, fa male al cuore vederlo così. Vedo arrivare di corsa dall’altro lato del campo il suo amico Gabriele Verderio, Seamen, che invece di festeggiare con i suoi compagni di squadra gli corre incontro e lo abbraccia tentando invano di consolarlo. Il gesto è automatico, alzo l’obbiettivo e scatto, per dare ai ragazzi il ricordo di quel gesto, un profondo segno di amicizia che resterà nei loro cuori ed ora anche nelle loro pagine social.

Il giorno dopo, a mente fredda compongo l’album della finale, devono esserci tutti, i ragazzi, i coach, lo staff ed il pubblico, tutti devono avere il loro ricordo. Ne esce una raccolta di 265 foto, fra di esse la foto dell’abbraccio di Gabriele a Matteo. Pubblico tutto il più velocemente possibile sul profilo Giaguari e sul mio e poi mi rilasso, le foto sono potabili, il rumore c’e’ ma è meno pesante di quanto pensassi. Il mio lavoro è finito. Dopo qualche ora Ivi mi manda un messaggio “la tua foto sta diventando virale”. Ed io “quale foto ne ho messe 265”. L’abbraccio, Matteo e Gabriele sono ovunque, il gesto spontaneo diventa una immagine che esalta l’intero movimento del football americano italiano, travalica i confini, si espande in Europa. Sembra incredibile come una sola immagine possa generare tutto questo entusiasmo, come uno scatto nato per essere un semplice ricordo per i due protagonisti diventi una azione che celebra la sportività e si propaga di bacheca in bacheca in migliaia di case. Vista, condivisa, commentata. Maudopix diventa virale. Per la prima volta in vita mia provo sulla mia pelle il potere della rete. In meno di 24 ore mi arrivano una valanga di richieste di amicizia da persone che non ho mai incontrato ma che evidentemente hanno apprezzato lo scatto. Il lavoro non è finito, occorre migliorare, sempre, l’asticella si alza di un’altra tacca. Alla prossima partita!

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